Biografia di Gesù. Secondo i Vangeli di Gianfranco Ravasi,  Raffaello Cortina Editore

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Biografia di Gesù. Secondo i Vangeli di Gianfranco Ravasi,  Raffaello Cortina Editore  è un’opera meravigliosa, importante, per chi vuole approfondire  la vita di Gesù Cristo.

Il cardinale Ravasi nel libro  elabora con sapienza  il profilo  di Gesù Cristo, seguendo alcuni lineamenti fondamentali.

Ecco innanzitutto le sue origini, legate a coordinate temporali e topografiche dai contorni fluidi ed espressi nei “Vangeli dell’infanzia” presenti in Matteo e Luca, testi dalle caratteristiche piuttosto singolari. Due sono i tratti fondamentali: da un lato, le sue parole, che si raggruppano spesso in discorsi e in narrazioni paraboliche; d’altro lato, le sue mani, che operano gesti sorprendenti, catalogati sotto la categoria “miracoli”.

Infine la sua morte per esecuzione capitale avallata dal potere romano, dopo una duplice assise processuale presso il Sinedrio giudaico e il governatore imperiale Ponzio Pilato. Ma è proprio quando cala il sipario sulla sua vicenda terrena che si apre un’altra faccia della sua vita, rispetto a quella finora apparsa negli spazi della Galilea e della Giudea e rivolta ai testimoni del suo tempo.

Una discriminante inedita, definita come “risurrezione”.

Per attingerla è necessario un altro canale descrittivo,  affidato sostanzialmente a una conoscenza trascendente, quella che è denominata come “fede pasquale”.

Ravasi poi dice che non tutto ciò che costituisce la tradizione su Gesù si trova  nei Vangeli; perché esiste tanta letteratura dei primi secoli cristiani denominata con il termine apocrifi,  che la Chiesa antica  contrappose ai libri “canonici” e “ispirati” del Nuovo Testamento.

Per esempio la storia della Veronica con il suo lino su cui è stampato il volto di Gesù sofferente;  Longino, il soldato romano che inferse un colpo al costato di Cristo, oppure i Magi Gaspare, Melchiorre e Baldassarre.

Nei Vangeli riecheggia tuttavia il nucleo più antico del cristianesimo, quello che trovò nel corpus paolino la sua prima forma scritta.

Il primo tema è la morte di Cristo, una morte reale, sigillata dalla pietra tombale della sepoltura e poi la  risurrezione. Come la morte ha il suo sigillo nella sepoltura, così la risurrezione ha la sua radice nella tomba infranta e il suo suggello nelle “apparizioni”, cioè in quegli incontri misteriosi del Risorto con gli apostoli e con alcuni dei primi credenti. Come la morte, così anche la risurrezione è illuminata dalle Scritture.

In questi due capisaldi della vita terrena e della gloria pasquale di Gesù di Nazaret si comprende la trama sostanziale dei Vangeli: narrare e interpretare la storia di Gesù Cristo alla luce del mistero della sua risurrezione, delineare il senso che tutto questo ha per la storia dell’umanità, dei credenti e della  comunità, la Chiesa.

È questo annuncio cristiano, che ancora oggi gli studiosi chiamano con il termine greco di kérygma.

Monsignor Gianfranco Ravasi, consacrato arcivescovo e creato cardinale da Papa Benedetto XVI, è presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. Esperto biblista ed ebraista, è stato Prefetto della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana di Milano e docente di esegesi dell’Antico Testamento alla Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale.

Per anni ha tenuto la rubrica Il Mattutino sul quotidiano «Avvenire», e collabora con vari giornali, tra cui «L’Osservatore Romano» e «Il Sole 24 Ore».

Ha condotto su Canale 5  la rubrica domenicale Le Frontiere dello Spirito.

Nel 2017 è stato insignito del premio Montanelli.

Ha al suo attivo più di centocinquanta volumi.

 

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