“La bimba morta sulla spiaggia di Cutro” la nuova opera dell’artista e Ambasciatore di Pace Guadagnuolo

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L’opera scultorea – installazione dal titolo “La bimba morta sulla spiaggia di Cutro” di Francesco Guadagnuolo è la vittima numero quattordici, era una bambina castana, il mare l’ha resa con la sabbia in bocca.

Una strage di bambini nel naufragio a Crotone: 11 minori morti, tra loro due gemellini di pochi anni . 

Tale strage va avanti da anni nei nostri mari di fronte agli sguardi del Mondo. Quest’ennesima sciagura è simbolo di rovina di tutti i bambini che continuano a morire. L’artista dice: “Ci troviamo davanti ad una colossale sciagura pietosa, dove noi tutti avvertiamo un senso di smarrimento”. L’opera sta facendo il giro del web e sta scuotendo grande commozione nelle diverse Nazioni europee, Guadagnuolo rappresenta, nella sua interpretazione artistica, la bimba adagiata sopra un grande vassoio di rame, è arrivata sulle nostre coste, ma purtroppo morta.

L’opera di Guadagnuolo è diventata simbolo umanitario e ci fa intendere, nel profondo, le sciagure che accadono nel mondo per tutte le atrocità subite dai bambini in guerre e conflitti. La scultura-installazione diviene personificazione del profondo dolore umano che purtroppo ritorna tragicamente come in quell’estremo cammino della speranza.

Questa strage rievoca l’attenzione dei diritti umani e dell’infanzia

Giusto l’arte può raccontare il supplizio dei bambini e lo fa Francesco Guadagnuolo, come artista umanitario, Ambasciatore di Pace dell’Universal Peace Federation – ONG accreditata con “Special Consultative Status” presso il Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) delle Nazioni Unite, che lotta per i diritti umani e dell’infanzia per dirci mai più bambini sofferenti nel Mediterraneo.

È necessario che si arrivi a una riforma affidabile, che garantisca il domani come progetto umanitario. L’Unione Europea dovrebbe disporre un piano politico internazionale, funzionante, che garantisca protezione e diritti umani. Bisogna urgentemente stabilire le giuste politiche europee su un tema così delicato, che negli anni a venire purtroppo leggeremo, dolorosamente, sui libri di storia. E non c’è nulla che possa giustificare tutto quello che sta accadendo.

 

 

 

 

 

 

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