VIBO, ACQUA INQUINATA. I GIOVANI DI “ALI DI VIBONESITA’ “ SI RIVOLGONO AL PREFETTO E AL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA

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La telenovela legata al sempre più drammatico ed atavico problema sull’approvvigionamento, potabilità e più complessiva qualità dell’acqua che arriva nei rubinetti di casa continua inesorabilmente a creare possibili e seri problemi alla salute ed è proprio per questo che merita, per i suoi conseguenziali e gravi disagi, una più severa attenzione e certamente più partecipata corresponsabilità.

Vibo Valentia, come negli anni precedenti, è ricaduta, puntualmente, nella avvilente trappola sulla sempre più inspiegabile crisi della fornitura e qualità del prezioso liquido. Gli ultimi risultati sui prelievi effettuati in alcuni punti nevralgici del territorio comunale confermano ed investono ancora una volta l’attuale e delicato momento igienico e socio ambientale che vive il cittadino.

E’ inutile riportare alla luce le disperate pagine di esasperazioni e avvilimenti, ricerche e tentativi, studi e confronti, progetti e idee che si sono sempre susseguiti inutilmente e che costituiscono la più orribile telenovela della storia di Vibo Valentia perché sono momenti che tutti i vibonesi conoscono per averle vissute amaramente e sempre e comunque sulla propria pelle.

Ancora una volta, però, quanto accade conferma che non esiste la consapevolezza su una volontà composita per avviare a soluzione l’angoscioso problema e che non ci si può continuare ad affidarsi al caso per mettere la solita toppa al buco e poi riaddormentarsi.

Ne convince la consueta cultura dell’improvvisazione, delle promesse e delle attese che hanno portato ad un dato inequivocabile: il territorio continua a pagare a duro prezzo la incapacità politica di chi gestisce la situazione e da decenni non riesce a venirne fuori. Irresponsabilità, dunque, di tutti, nessuno escluso.

Non ha senso stare a guardare e dimostrarsi impotenti di fronte ad un fenomeno che continua a seminare sfiducia nella vita di tutti i giorni. Vibo Valentia ed il suo territorio non possono più tollerare la manifesta incapacità di chi è preposto alla sicurezza e tutela della salute pubblica. Non è più permesso a nessuno la fuga da questo tipo di responsabilità.

Eppure il cittadino paga puntualmente il canone ed anche a “buon prezzo” se si considera il tipo di utilizzo che forzatamente gli tocca. Forse potrebbero essere le odierne e disponibili risorse del Pnrr a svegliare e rendere consapevoli Comune, Asp e Sorical, per le parti competenti, a mettere in piedi un progetto che ponga la parola fine alla rete fognaria colabrodo (causa principale del fenomeno) e dia legittime speranza agli stanchi e afflitti cittadini vibonesi sempre più vittime della telenovela più pietosa e drammatica della storia.

Ed è in questa direzione che si invitano il Prefetto dott. Paolo Giovanni Grieco, massima autorità territoriale di governo e il Procuratore della Repubblica dott. Camillo Falvo, massimo garante della giustizia, a voler intervenire a tutela e garanzia della sicurezza e serenità pubblica, promuovendo un tavolo istituzionale e tecnico utile a dare una svolta a questa assurda e non più tollerabile situazione di amarezza che vive la città e che affligge soprattutto le più deboli fasce sociali, gli ammalati, i diversamente abili e quanti non possono contare su alcun tipo di aiuto.

Il cittadino ha il diritto di sapere cosa succede e come viene amministrata la cosa pubblica in forma piu diretta, per concorrere, con un proprio e possibilmente collettivo parere, a superare una condizione di forte e intollerabile disagio.
E come accade per la critica situazione sanitaria ospedaliera, e altro, desidera esprimere il proprio pensiero su un servizio che non  rappresenta certamente il rispetto dei propri diritti.
Desiderano, infatti, essere informati con tempestività, competenza e responsabilità su cosa succede in questo disgraziato sistema legato all’approvvigionamento idrico e alla derelitta rete fognaria perchè non se ne può più.

Il cittadino non può più vivere con il timore che dietro l’angolo possa nascondersi una possibile epidemia  provocata dall’acqua inquinata che ogni giorno attraversa i rubinetti di tutte le case ed attività, ivi compresi i centri di cura e assistenza.

“Ali di Vibonesità” , al termine di un incontro con i soci coordinato dal Presidente Tony Bilotta si è detta disponibile a creare un apposito movimento civico capace di seguire e collaborare sulla qualità e l’impegno di chi è proposto alla sorveglianza dei servizi pubblici resi ai cittadini.

Nicola Lombardi

 

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