ZES UNICA, BIASI (LEGA): La sinistra critica per la troppa frustrazione, la governance terrà conto delle specificità regionali indicate dagli imprenditori

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«Sulla Zes unica per il Mezzogiorno un conto è la critica volta a migliorare il nuovo strumento, un conto è la solita polemica strumentale sollevata da chi magari è frustrato perché non è il suo governo a gestire questo che è il naturale ed efficiente approdo di una misura varata nel 2017 da un governo che certamente non era di Centrodestra».

Lo dichiara Roy Biasi, responsabile calabrese Enti locali della Lega, che interviene per chiedere la «giusta attenzione verso il protagonismo virtuoso degli imprenditori calabresi» in vista del perfezionamento della governance che scatterà da gennaio.

«E’ certo che la Struttura di missione e la Cabina di regia da formare – prosegue il sindaco di Taurianova – non potranno che accrescere la funzione di stimolo allo sviluppo della nuova Zes, sia per la diretta dipendenza con la Presidenza del consiglio, sia perché per la prima volta dopo decenni il Sud ha in mano uno strumento unico che riqualifica l’intervento di uno Stato che non accentra, ma al contrario uniforma la crescita delle varie regioni che in qualche caso hanno specialità economiche diverse».

Biasi, infine, garantisce l’impegno della Lega volto a tenere conto delle vocazioni locali e delle loro rappresentanze.

«E’ davvero paradossale – aggiunge il sindaco – la preoccupazione dietro cui si nasconde il Pd che cerca di fare proprio alla Lega lezioni di rispetto dell’autonomia territoriale. Vogliamo tranquillizzarli, a partire dall’impegno che sta dimostrando il vicepremier Salvini, impostando una filosofia della Zes Unica che coinvolge le associazioni datoriali e noi rappresentanti dei territori. Gli imprenditori – conclude – sanno che infernale blocco allo sviluppo può arrivare dalle lungaggini burocratiche che, invece, il modello Zes ha dato prova di saper sbaragliare e, inoltre, noi sindaci sappiamo quanto proficua possa essere la devoluzione di una parte circoscritta e mirata della autorità comunale ad una entità capace di coordinare l’omogenea distribuzione degli effetti benefici che avvantaggeranno quanti investono grazie al credito di imposta. Non c’è spazio dunque per le polemiche ma solo per quei miglioramenti, peraltro richiesti dagli imprenditori e di cui il governo Meloni sta valutando, che chiedono di contribuire alla scelta di quei settori economici da sostenere, visto che il Sud in taluni casi eccelle per la formazione del Pil nazionale, e penso soprattutto al Turismo, all’Agroalimentare e alla Logistica».

 

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