È Michele Ruol con “Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia” (TerraRossa) il vincitore della 31ma edizione del Premio Letterario “Giuseppe Berto”, ideato e fondato da Cesare De Michelis nel 1988 per ricordare il nome e l’opera di Giuseppe Berto, mantenendo fede alla volontà del grande scrittore veneto che si era sempre battuto nel sostenere i giovani talenti.

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È Michele Ruol con “Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia” (TerraRossa) il vincitore della 31ma edizione del Premio Letterario “Giuseppe Berto”, ideato e fondato da Cesare De Michelis nel 1988 per ricordare il nome e l’opera di Giuseppe Berto, mantenendo fede alla volontà del grande scrittore veneto che si era sempre battuto nel sostenere i giovani talenti.

La cerimonia di premiazione si è svolta in Calabria, nel giardino della tenuta di Capo Vaticano (Ricadi, VV), dove lo scrittore veneto scrisse alcuni dei suoi maggiori capolavori, in una serata evento presentata dal giornalista Giancarlo Loquenzi, alla presenza dello scrittore Premio Strega 2021 Emanuele Trevi, Presidente della Giuria del Premio, nell’ambito del festival “Estate a casa Berto”, tra i più originali eventi culturali del Sud Italia, dedicato al ricordo dell’eredità culturale di Berto.

Come da tradizione, il Premio gode infatti del regolare alternarsi tra Mogliano Veneto (TV), dove Berto nacque e dove De Michelis lo fondò, e Ricadi (VV), dove visse e ancora oggi riposa, segno di una rinnovata sinergia tra i due luoghi ai quali Berto rimase sempre legato.

«”Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia” di Michele Ruol è un libro feroce e misterioso – queste le motivazioni della giuria presieduta da Emanuele Trevi – che pagina dopo pagina, dettaglio dopo dettaglio, racconta l’umano nel suo rapporto con la sventura, ricordandoci in modo spietato quanto siano fragili e transitori i significati che attribuiamo alla vita. Ruol è uno scrittore che mira all’essenza, e la sua lingua asciutta e chirurgica è il risultato di un’acuta consapevolezza degli aspetti più traumatici e incomprensibili dell’esistenza. Il suo è un esordio memorabile per il rigore dello stile e la gestione impeccabile della materia narrativa».

A consegnare a Ruol l’importante riconoscimento – il principale in Italia dedicato alle opere di narrativa edite – la scrittrice Elena Stancanelli, membro della giuria, che al suo esordio vinse nel 1999 il Premio Berto con il romanzo “Benzina” (Einaudi) poi divenuto film per la regia di Monica Stambrini.

La giuria che ha decretato l’opera vincitrice è inoltre composta da Silvia Avallone, scrittrice e poetessa; Luigi Mascheroni, giornalista, presente anche lui alla cerimonia; Emanuele Zinato, già giurato del Premio Berto oltre che membro della Giuria dei Letterati del Premio Campiello.

Presenti alla cerimonia anche Nicola Tripodi, sindaco di Ricadi; Giorgio Copparoni, Vicesindaco e Assessore alla Cultura di Mogliano Veneto; Diego Bottaccin, Presidente dell’Associazione Giuseppe Berto; Antonia Berto, figlia dello scrittore e co-direttrice del festival “Estate a casa Berto”.

Ad arricchire la serata, le letture dell’opera vincitrice a cura dell’attrice Anna Ammirati.

Al vincitore è stato assegnato un premio in denaro di 5.000 euro, e altri 2.000 sono stati ripartiti tra gli altri quattro finalisti – Andrea Bazzanini, L’ultima stagione (Oligo); Fiammetta Palpati, La casa delle orfane bianche (Laurana Editore); Giulio Spagnol, Charlie palla di cannone (Mondadori); Samuele Cornalba, Bagai (Einaudi).

Il Premio Berto è promosso dall’Associazione Culturale Giuseppe Berto, cui partecipa la figlia dello scrittore, Antonia, e avviene in collaborazione con il Comune di Mogliano Veneto (TV), il Comune di Ricadi (VV). La 31ma edizione è stata realizzata con il patrocinio del Ministero della Cultura e con il sostegno economico di Distillerie Caffo, produttore del famoso “Amaro del Capo”, prodotto a pochi chilometri di distanza dai luoghi di Berto.

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