Gli arresti, avvenuti questa mattina in Calabria, ad opera dei Carabinieri Reggio Calabria, coordinati dalla Procura della Repubblica di Palmi, riportano ancora una volta il fenomeno del caporalato agli onori della cronaca. Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, violenza sessuale, estorsione e istigazione alla corruzione: sono questi i reati che a vario titolo vengo contestati, ma che in misura ancor più drammatica rimettono in evidenza il fatto che nel settore dell’agricoltura calabrese, il fenomeno del caporalato sia drammaticamente reale e pervasivo. Ancora una volta, dunque, dobbiamo prendere atto amaramente che la via della piena affermazione dei diritti del lavoro, all’emancipazione dei lavoratori, contro ogni sfruttamento è ancora lunga da percorrere. Tutto ciò, nonostante sia stata approvata, ormai da tempo, la famosa legge 199 contro il Caporalato. Questo dimostra inoltre, che prima ancora della repressione di questi biechi reati contro l’uomo, ci sia bisogno necessariamente di dotarsi di strumenti ed iniziative utili a prevenirli.
Da anni, come sindacato della Flai-Cgil, insieme alla Cgil tutta, denunciamo con forza come le condizioni dei lavoratori agricoli, soprattutto se migranti, siano caratterizzate da precarietà o sfruttamento. Una drammatica realtà, questa, che è una delle vere questioni democratiche del nostro Paese e, per questo chiediamo con forza che si intervenga per abbattere fenomeni di evidente disagio sociale, favorendo virtuosi percorsi di inclusione e di rappresentanza per queste masse di lavoratori, attraverso adeguate politiche per l’incontro fra domanda e offerta di servizi abitativi e di ospitalità dei lavoratori e delle lavoratrici stagionali per contrastare la nascita di ghetti e mettere i lavoratori in condizioni abitative dignitose e salubri, ed il collocamento pubblico per sconfiggere il caporalato ed agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, attraverso misure di potenziamento dei CPI locali con l’obiettivo di promuovere un collocamento pubblico in agricoltura (Legge 199/2016 e Legge regionale 3/2016) unitamente all’avvio di un servizio di trasporto pubblico in supporto della mobilità collegata al lavoro che copra il tragitto casa-lavoro, l’insediamento della Sezione territoriale della “Rete del lavoro agricolo di qualità” a Reggio Calabria, autorizzata un anno fa dalla Cabina di Regia ma mai partita.
Ma soprattutto, raggiungere la piena applicazione della legge 199, attraverso anche maggiori controlli, contro ogni forma di caporalato, di intermediazione illecita e sfruttamento dei lavoratori. Facciamo dunque un nuovo appello alle istituzioni tutte, ed al governo regionale, affinché ci si attivi immediatamente aprendo un tavolo di confronto con i sindacati di categoria, avviando concretamente politiche, programmi e azioni mirate per dare il giusto sostegno e reali opportunità di sviluppo all’agricoltura della nostra regione, e maggiori sicurezze e tutele alle lavoratrici ed ai lavoratori agricoli.