Il sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio in una nota inviata agli organi di stampa dichiara:
”In merito all’articolo pubblicato ieri (19/04/2020) sulla Gazzetta
del Sud notizie, circa la destinazione attuale dell’Ospedale Giovanni
XXIII di Gioia Tauro, è necessario precisare quanto segue:
– dalla lettura della deliberazione della Commissione Straordinaria n.
245 del 16 aprile 2020 emerge chiaramente che l’Ospedale gioiese –
inizialmente proposto e individuato dall’ Asp di Reggio Calabria come
struttura COVID – rimane NO Covid.
Questo perchè la sua destinazione
è stata “sospesa con nota prot. N. 120424/2020 del Presidente della
Giunta Regionale”.
Attualmente, nonostante l’Ospedale sia stato ristrutturato con
percorsi COVID, è in grado di accogliere 6 posti letto di terapia
intensiva, 21 posti letto di terapia sub intensiva e 20 posti letto di
RSA Covid, rimane classificato ed operativo solo come Ospedale NO
COVID, con il Pronto Soccorso, l’U.O. di Medicina Generale, i Servizi
Diagnostici e gli Ambulatori Specialistici.
E’ bene chiarire per giusta informazione che ancor oggi nella
struttura non c’è un solo anestesista, mancano i rianimatori e il
necessario personale altamente specializzato e qualificato ad
affrontare l’attuale emergenza. Manca la Tac e tutte le
strumentazioni diagnostiche necessarie, nonché i DPI.
Conseguenza di tale modo approssimativo ed atecnico di programmare
l’assistenza ospedaliera in questo drammatico momento, è la
impossibilità di operare correttamente eventuali ricoveri per pazienti
COVID”.
Continuando dice:”A riguardo della possibilità di un suo utilizzo per 20 posti
Rsa – Covid, chiediamo quanto segue:
• Se l’ospedale di Gioia Tauro è pronto a gestire pazienti
affetti da Covid-19;
• Se la struttura ospedaliera per come è stata ristrutturata è in
grado di assicurare condizioni di assoluta sicurezza per tutti gli
operatori sanitari e di prevenire una possibile diffusione di contagio;
Ciò premesso, vigileremo affinché non si arrivi a questo. Tali
eventualità, infatti, comprometterebbero la salute di pazienti ed
operatori , mettendo in pericolo la Città, ne tanto meno il sindaco,
nella sua qualità di prima autorità sanitaria del territorio, può
esprimere un parere favorevole senza aver ricevuto prima le più ampie
rassicurazioni sulle problematiche sopra esposte.
Nell’esercizio dei nostri doveri e poteri non esiteremo un istante per
scongiurare l’eventuale pericolo di contaminazione”.
Infine conclude dicendo:
”In questa fase di emergenza, è possibile programmare con lungimiranza
il futuro dell’Ospedale Civile Giovanni XXIII di Gioia Tauro dopo il
Covid. Riteniamo inoltre, che assieme alla medicina, all’urologia,
alla cardiologia, alla radiologia, si possono inserire anche
l’oncologia, la Tac già prevista e un reparto di alta
specializzazione come l’ortopedia, anche in funzione delle numerose
maestranze che operano e lavorano nelle attività portuali, proponendo
un eventuale gemellaggio con una struttura ospedaliera
all’avanguardia in Italia ed in Europa.
Auspichiamo, pertanto, che si faccia chiarezza e si diano le giuste
rassicurazioni all’Amministrazione Comunale ed ai cittadini,
confermando la nostra disponibilità ad un incontro chiarificatore, con
i responsabili sanitari regionali e provinciali”.
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