A Salerno il 13 dicembre 1823 nasceva Camillo Sorgente, che dal 1874 sarà arcivescovo di Cosenza per 37 anni. Per far memoria di quegli anni e di quei personaggi, il Centro studi calabresi “Cattolici, Socialità, Politica” che è un dipartimento dell’Universitas Vivariensis di Cosenza, ha organizzato in collaborazione con la Federazione Banche di Comunità – Credito Cooperativo – Campania e Calabria, una serie di iniziative. È stato pubblicato ed è in distribuzione il sesto quaderno della collana “Studi e ricerche su don Carlo De Cardona e il Movimento cattolico in Calabria” tutto dedicato all’arcivescovo Camillo Sorgente che nei primi anni del Novecento attuò a Cosenza il programma voluto dall’enciclica sociale Rerum novarum di Leone XIII.
Nella pubblicazione (edita da Progetto 2000) sono riproposti alcuni saggi che riguardano la sua attività pastorale, con un’intera pagina dedicata agli articoli apparsi su “L’Osservatore Romano” sul grave episodio avvenuto il 24 settembre 1889, quando il sacrestano di Rende, Giovanni Lo Celso “gli esplose contro un colpo di revolver che ferì il prelato alla coscia destra”.
Don Camillo Sorgente (nel 1848 fu ordinato sacerdote) si era già distinto a Salerno per le sue attività di vicinanza ai più poveri; nel 1855 fu definito “angelo di carità” per aver assistito senza soste gli ammalati di colera e sempre per opera sua nacquero due istituti di carità: l’Ospedale Ruggi e l’orfanotrofio “Galdieri”. A Cosenza ripristinò il Seminario, iniziò i lavori per riportare la cattedrale dal “barocco” all’originale stile cistercense, voluto da Luca Campano, ma soprattutto fece venire a Cosenza don Carlo De Cardona, il giovane sacerdote di Morano Calabro che era stato appena ordinato prete (7 luglio 1895) da mons. Evangelista Di Milia vescovo della diocesi di Cassano all’Jonio. Sorgente all’età di 88 anni, il 2 ottobre 1911, concluse la sua vicenda terrena, mai dimenticato dagli operai e contadini della Lega del lavoro, che sosteneva e che seguiva insieme a De Cardona.
Le tante iniziative proposte dall’Universitas Vivariensis, riguardano sia Salerno che Cosenza; i responsabili degli Archivi storici delle due diocesi stanno organizzando entrambe mostre con i documenti relativi a mons. Sorgente, conservati nei due istituti. Le celebrazioni sono iniziate con il ricordo del presule in due celebrazioni eucaristiche a Salerno nella Chiesa dell’Annunziata e nel cosentino a San Pietro in Guarano, dove nella Chiesa parrocchiale di Santa Maria in Gerusalemme sono ancora conservati l’altare maggiore e la balaustra in marmo intarsiato e il cancello bronzeo che mons. Sorgente durante i lavori di restauro del Duomo di Cosenza, volle regalare alla chiesa che si stava costruendo nel centro presilano. Di quella vicenda un “pezzo” andò pure alla Cattedrale di Salerno; Sorgente donò a mons. Valerio Laspro il trono barocco che attualmente fa bella mostra di sè; sotto il “pulpito Carafa” c’è una lapide che ricorda l’episodio.
Il presidente della Commissione cultura del Comune di Cosenza, Domenico Frammartino ha invitato – giovedì 21 dicembre 2023 – l’editore cosentino Demetrio Guzzardi, che è l’organizzatore degli eventi, a relazionare sulle iniziative e la figura di questo benemerito arcivescovo che tanto ha fatto per la città e la diocesi cosentina.
I giovani soci della BCC “MedioCrati” di Rende sabato 27 gennaio 2024 si recheranno a Salerno per visitare sia la mostra documentaria che sarà allestita nelle sale del Museo diocesano, poi faranno una visita guidata alla Cattedrale, con una foto ricordo sia al trono che alla targa toponomastica “Via Camillo Sorgente” nei pressi del Duomo. Nel pomeriggio parteciperanno a un incontro sulla storia e i principi della Dottrina sociale della Chiesa.
La visita nel nome di mons. Sorgente sarà ricambiata venerdì 9 febbraio 2024 con la presenza a Cosenza di mons. Andrea Bellandi arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno.
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