Joppolo, Salvatore Vecchio "denuncia" i disservizi dell'ufficio postale Joppolo, Salvatore Vecchio "denuncia" i disservizi dell'ufficio postale

Joppolo, Salvatore Vecchio “denuncia” i disservizi dell’ufficio postale

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“Finalmente una buona notizia anche per la cittadinanza joppolese, viene dai Ministri Piantedosi e Zangrillo e dal sottosegretario Butti, che ha la delega all’innovazione, i quali hanno firmato il decreto che disciplina le modalità tecniche per l’erogazione dell’innovativo servizio che consente ai cittadini di richiedere direttamente agli sportelli degli uffici postali dei piccoli comuni i certificati anagrafici e di stato civile”.

Ad affermarlo, ironicamente, è l’ex sindaco Salvatore Vecchio che spiega come attraverso l’utilizzo della capillare rete degli uffici postali sul territorio è stato detto con evidente soddisfazione dai Ministri e dal sottosegretario di raggiungere un duplice obiettivo: da un lato gli enti locali vengono sollevati da attività amministrative, potendo in tal modo dedicare maggiori risorse a compiti innovativi, dall’altro viene data la possibilità ai cittadini di accedere, con maggiore facilità, ai servizi della pubblica Amministrazione”.

“Nel leggere il comunicato governativo – dichiara Vecchio -, anch’io ho provato una grande soddisfazione perché l’annunciata innovazione riguarda da vicino anche Joppolo, Comune ormai al di sotto dei duemila abitanti, dove “Poste Italiane” mantiene ancora l’ufficio postale. Tuttavia, la “realtà” ha smorzato il mio entusiasmo. In questo mio paese non si fa alcuna fila presso gli uffici di stato civile e anagrafe e i cittadini che si recano nel palazzo municipale per richiedere un certificato hanno anche l’opportunità di confrontarsi con gli amministratori sui problemi del paese, anche quelli minuti come la riparazione di una buca stradale o l’illuminazione di una via, o come l’erogazione dell’acqua o anche le bollette, prescritte o meno: i cittadini hanno, insomma, l’opportunità di informarsi e di informare. La fila, ahimè! si fa invece, sia che piova o faccia freddo o anche sotto i raggi del sole, nelle adiacenze dell’ufficio postale, in attesa di potere accedere allo sportello“.

Ciò accade perché dal mese di febbraio 2022 l’ufficio postale di Joppolo è aperto soltanto nei giorni di martedì, giovedì e sabato e anche perché l’ufficio ha un solo sportello e, dopo la soppressione dei due uffici ubicati nelle frazioni Caroniti e Coccorino, deve servire oltre all’utenza del capoluogo anche quella delle frazioni, una delle quali distante 8 chilometri.

“Nel febbraio 2022 – afferma l’ex sindaco -, Poste Italiane ci ha raccontato la favola di una decisione temporanea dettata dalla necessità di evitare assembramenti a causa dell’emergenza Covid. Ebbene, l’emergenza è finita, sul covid é calato il silenzio, neanche si parla più di piani vaccinali e, tuttavia,  quella decisione da temporanea é diventata definitiva, con l’aggravante che “Poste Italiane” nega ai cittadini di questo comune  anche la possibilità di potere utilizzare i servizi che avrebbe potuto offrire uno sportello  “ATM POSTMAT”. E, dunque, in questo comune, dove manca, caso unico nella provincia, anche uno sportello “ATM POSTMAT, leggere in di “Polis” o di “Totem”, oppure di sportelli di prossimità, di coesione sociale, economica e territoriale induce alla malinconia e ad una amara constatazione che attiene al “deficit” di rappresentanza regionale e nazionale di destra, di centro e di sinistra”.

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