L’europarlamentare Laura Ferrara ospite dell’incontro “Calabria in Europa: utopia o realtà”

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E’ un fiume in piena l’europarlamentare Laura Ferrara e la gente intervenuta all’incontro “Calabria in Europa: utopia o realtà” organizzato dal gruppo “Dopo le 22,00” inviale Castello, la segue con attenzione e interesse.Unico rappresentante calabrese in seno al Parlamento europeo, la Ferrara Ue ha, quindi, spaziato e dissertato su numerose problematiche riguardanti la Calabria soffermandosi sugli attuali rapporti della Regione con l’Ue. Affronta, così, la “problematica” immigrazione, “argomento – afferma – che viene spesso strumentalizzato dagli stati dell’Unione non considerando che siamo noi la causa del problema. Siamo noi che vendiamo a questi Paesi le armi con cui portano avanti le guerre, causa principale per cui tanta gente fugge abbandonando la propria terra e giunge da noi. La risposta in ambito europeo, però, è molto deludente perché non si è in grado di rispondere in termini comunitari”. Naturale parlare, quindi, di fondi europei stanziati per la Calabria ma che per l’europarlamentare non “vengono utilizzati correttamente – dichiara – tanto che la Regione, attualmente, ha pubblicato solo 5 o 6 bandi”. Laura Ferrara2Altro tema caldo quello della “mafia” termine questo, secondo la Ferrara, improponibile in sede Ue, dove si preferisce parlare di “criminalità organizzata”,in quanto problematica esclusiva dell’Italia, differenti, quindi, i mezzi e le tecniche per contrastarla in Europa. Ancora più attuale il tema della depurazione che nonostante i continui finanziamenti stanziati dall’Ue alla Regione per l’efficentamento del sistema depurativo (nel 2015,8 milioni, nel 2016,6 milioni) i risultati, a suo dire, sono “pessimi”. “Il problema – sottolinea– è anche che i sindaci non dialogano fra di loro per portare avanti un progetto condiviso e trasversale. Infatti, ipoteticamente, se il problema si risolve a Nicotera e non nei comuni limitrofi si fa un buco nell’acqua, non è questa una problematica da affrontare per compartimenti stagni. Quindi,prima di attendere l’invito della Regione e prima della stagione estiva, dovranno essere gli stessi sindaci a chiedere un incontro nella Cittadella”. Per l’europarlamentare non è accettabile, a fine agosto, che l’Arpacal imponga il divieto di balneazione in alcuni tratti, così come è di fondamentale importanza una mappatura delle reti fognarie che manca nel 90 per cento dei Comuni calabresi.

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