Mario Caligiuri al liceo Berto per la ricerca sul piano nazionale della scuola digitale, presente nella provincia di Vibo Valentia.

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VIBO VALENTIA (12.7.2017) – Presso il Liceo scientifico “Giuseppe Berto” di Vibo Valentia, una stimolante ricerca sullo stato di attuazione del Piano Nazionale Scuola Digitale in provincia di Vibo Valentia è stata curata e presentata da Mario Caligiuri, professore di pedagogia generale dell’Università della Calabria.

Lo studio rappresenta la conclusione dell’attività formativa che ha visto coinvolti i dirigenti scolastici e i dirigenti amministrativi di tutti gli istituti avviata all’inizio dell’anno scolastico presso lo snodo formativo provinciale per le tecnologie individuato nel Liceo “Berto” di Vibo Valentia. I dati sono stati raccolti attraverso un questionario indirizzato ai dirigenti scolastici tra il 30 maggio e il 5 giugno 2017 con modalità on line. Hanno partecipato l’85% delle istituzioni scolastiche della provincia. Il questionario era strutturato su tredici domande, delle quali poco più della metà prevedevano risposte chiuse e la restante parte risposte multiple.

Caligiuri ha precisato che “si tratta solo di un primo approccio per inquadrare il tema centrale e crescente dell’incidenza del digitale nell’attività educativa. Molti dati sono estremamente interessanti, mentre altri andranno ulteriormente approfonditi e precisati, tanto che stiamo valutando l’opportunità di un’altra rilevazione da effettuare all’inizio del prossimo anno scolastico”. Il docente ha poi illustrato i risultati più rilevanti emersi dallo studio: “Il livello delle tecnologie presenti risulta molto elevato (75%) mentre l’utilizzo dei docenti è inferiore rispetto alle dotazioni a disposizione (55%). Le ricadute dell’uso delle tecnologie in ambito scolastico vengono considerate estremamente positive (85%) anche se c’è chi lo ritiene un fattore di rallentamento nei processi di apprendimento (5%). Gli strumenti didattici di gran lunga prevalenti sono i libri cartacei con contenuti digitali (90%) mentre nessuno usa solo materiali digitali (0%).

Una percentuale significativa di scuole produce materiali digitali a fini didattici (30%). Molto presenti i laboratori didattici (80%), dei quali la maggioranza prevede fino a 30 postazioni (60%). Le Lavagne Interattive Multimediali sono installate praticamente ovunque (95%), ma chi giudica buono questo strumento educativo si riduce a quasi un terzo (35%). Il registro elettronico stenta a essere pienamente adottato, anche se la percentuale di utilizzo è molto elevata (75%), ma una parte significativa oscilla ancora tra il non uso e un impiego di base (25%). Le maggiori criticità rilevate sono quelle relative ai docenti i quali tra “scarsa conoscenza degli strumenti informatici” (20%) e “resistenza al loro uso” (35%) sono la maggioranza (55%). Pertanto più di un docente su due, dimostra difficoltà nell’impiego delle tecnologie a fini didattici.

Ma tale percentuale aumenta se si considerano anche altri tipi di risposte che rilevano un ritardo nell’uso delle tecnologie. Di conseguenza, la proposta migliorativa per l’utilizzo delle tecnologie nelle scuole vede al primo posto la formazione dei docenti (85%), mentre solo un 5% la intravede nel miglioramento delle infrastrutture. Infine, durante l’anno scolastico il più rilevante risultato che si è conseguito entro l’anno è stato il maggiore coinvolgimento dei docenti (93,3%). Non particolare entusiasmo ha riscontrato l’utilizzo dei libri digitali (13,3%).”.

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