Filadelfia, sequestrati 4 quintali di canapa indiana

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Grazie al preliminare lavoro informativo ed al capillare monitoraggio dei luoghi tradizionalmente utilizzati per l’impianto delle piantagioni (zone impervie solitamente in aree demaniali o incolte) ed alle continue attività di ricerca e controllo, i finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, hanno individuato, in località “Targani” di Filadelfia, occultata tra alberi di alto fusto e difficilmente raggiungibile attraverso piante di rovi e di macchia mediterranea, una coltivazione illegale, organizzata su un’area nella disponibilità di uno degli arrestati, estesa circa 1.500 metri quadrati (grande quanto tre campi da tennis), con piante di cannabis dell’altezza variabile tra novanta centimetri e un metro e mezzo.

L’attività di osservazione ed appostamento all’uopo effettuata, ha permesso di individuare ed arrestare in flagranza di reato due soggetti, Robertino Caruso classe ’73 (con precedenti specifici per traffico di stupefacenti e reati associativi vari) e Giuseppe Fruci classe ‘59 (incensurato), mentre erano intenti ad irrigare, mediante un efficiente sistema automatizzato, la coltivazione in rassegna.

Di tali rinvenimenti e dell’individuazione dei responsabili è stata informata l’Autorità Giudiziaria competente della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme, che ha disposto, dopo opportuna campionatura dello stupefacente, l’estirpazione delle piante di canapa indiana e l’immediata distruzione, nonché, la custodia cautelare in carcere per Caruso ed ai domiciliari per Fruci.

La coltivazione, a fioritura completa, avrebbe prodotto almeno 4 quintali di marijuana. Lo stupefacente, una volta essiccato ed immesso sul mercato, avrebbe fruttato un guadagno di oltre  un milione di euro. Le indagini delle Fiamme Gialle sono ancora in corso per accertare ulteriori responsabili.

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