Riflettori accesi su Ostia. Il Coisp: no all’esercito, sì al potenziamento del commissariato

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ostia
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Riflettori accesi sulle condizioni di vita che accompagnano le giornate dei cittadini di Ostia, salita, improvvisamente, agli onori della cronaca anche se i “guai” emersi in questi giorni affondano le radici in tempi lontani. Il litorale romano pullula di problemi, il Governo se ne accorge solo oggi e il ministro dell’Interno Minniti licenzia un piano di controlli già scattati nelle ultime ore con una maxi operazione che ha investito i clan dominanti. Meglio tardi che mai. Su quanto sta avvenendo ad Ostia prende posizione anche il Coisp, sindacato indipendente della Polizia di Stato.
domenico pianese
domenico pianese
<Parlare di inviare o meno l’esercito in territori asfissiati dalla presenza criminale – sostiene Domenico Pianese, segretario generale Coisp – significa perdere di vista il vero nocciolo della questione. Non si può e non si deve trattare la situazione di Ostia e dell’intero litorale romano come un fatto ‘emergenziale’, nel senso che non si può ogni volta, in questo Paese, sollevare ‘casi’ legati alla pura apparenza mediatica occupandosi del ‘se’ e del ‘come’ attuare ‘singoli’ interventi per rispondere a ‘singoli’ eventi. Oggi – prosegue – parliamo di Ostia perché, purtroppo, una troupe televisiva è stata aggredita e questo ha riacceso i riflettori su una situazione estremamente preoccupante. Ma ci sono tante zone del Paese che rappresentano realtà da troppo tempo profondamente compromesse a livello sociale e di conseguenza sul piano della sicurezza e della legalità, e non trovano la giusta attenzione mediatica se non di fronte a singoli eclatanti episodi>.
Per far riprendere quota alla qualità della vita <ciò che davvero serve – continua Pianese – è fissare delle priorità e attuare strategie di lungo respiro che garantiscano il reale e diffuso controllo del territorio, mettendo le Forze di polizia in condizione di operare per fronteggiare larghe sacche di ‘cultura dell’illegalità’ che si manifestano con violenze e prevaricazioni continue nella vita quotidiana dei cittadini. Ciò che davvero serve è darci i numeri e i mezzi per una efficace azione repressiva e di prevenzione tesa a difendere lo stato di diritto in luoghi dove c’è chi vive al di fuori delle regole del Paese>.
franco gabrielli
franco gabrielli
Di fronte alla gravità dei recenti fatti che hanno interessato Ostia s’è parlato anche di intervento dell’esercito. Ipotesi che lo stesso capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha valutato non positivamente perché <sono un convinto assertore – ha spiegato – che in questo Paese ognuno debba fare il suo al meglio unicuique suum>. Peraltro <le organizzazioni criminali del livello che quel territorio esprime – ha continuato Gabrielli – non si combattono con la presenza di pattuglie più o meno armate sulla strada ma con un’efficace presidio e controllo sul territorio, ma, soprattutto, con un’efficace attività investigativa>. In ogni caso <appena venti giorni fa – ha concluso Pianese – abbiamo ricordato come Ostia, con i suoi 226.000 abitanti, ormai da tempo roccaforte di espressioni di delinquenza e criminalità di estremo rilievo, sia affidata al lavoro encomiabile ed eroico di un numero assolutamente insufficiente di poliziotti del locale Commissariato. Ecco, questo è il tema. Da qui bisogna partire se davvero si vuole parlare di ripristinare le civili condizioni di sicurezza e legalità nelle nostre città, sui nostri litorali, nei nostri entroterra>.
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