” Dottore le giuro che era morto” di Michelangelo Bartolo

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Michelangelo Bartolo, angiologo, medico ospedaliero e responsabile del reparto di telemedicina dell’Ospedale San Giovanni di Roma;   è tra gli  ideatori del programma DREAM della Comunità di S. Egidio per la prevenzione e il trattamento dell’AIDS e della malnutrizione in Africa. Dal settembre 2013 è ideatore e Segretario Generale di Global Health Telemedicine onlus per servizi di teleconsulto multispecialistico in Africa.

Dopo il successo del libro  dal titolo “L’ Afrique c’est chic”,torna in libreria con un’altra opera del titolo “ DOTTORE LE GIURO CHE ERA MORTO”,Infinito Edizioni.

 Una parodia che, con ironia, racconta molto delle contraddizioni della Sanità italiana, facendo divertire, ma anche riflettere.
Con la prefazione di Gabriele Cirilli e l’introduzione di Sandro Petrolati, il libro  è  una raccolta di aneddoti che dipingono il mondo della sanità italiana in modo delicato, autoironico e divertente.

Ambientato in un ipotetico ospedale romano, all’inizio del millennio con  protagonista il dottor Clementi, medico dell’Ospedale San Crispino, appassionato del proprio lavoro che vive una situazione affettiva molto incerta che fa da filo conduttore alla narrazione.

   Una lettura adatta sia a medici che pazienti, perché la salute è un tema che riguarda tutti, nessuno escluso:  l’autore racconta le difficoltà in cui spesso si imbattono le persone nel proprio quotidiano, dall’aumento sproporzionato del ricorso a esami strumentali, spesso inutili, ma che vanno di moda, al rapporto dei medici con i pazienti, i colleghi, gli infermieri e con gli informatori farmaceutici; dai congressi scientifici, sorta di sfilate di moda, il grande business delle agenzie di pompe funebri che non conoscono crisi, anzi con l’aumento del numero di anziani, è un’industria particolarmente fiorente.

 Il tutto intervallato da spaccati di vita ospedaliera che culminano nella clamorosa costatazione di un decesso… “non andato a buon fine”.

I diritti d’autore del libro sono interamente devoluti alle attività di telemedicina della Global Health Telemedicine che continua ad aprire servizi di teleconsulto tra l’Europa e l’Africa.

Un’opera importante di un professionista, sempre in prima linea, impegnato a 360 gradi nell’ambito ospedaliero, sociale e culturale.

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