Pecorino di Monte Poro Dop: che soddisfazione! Pecorino di Monte Poro Dop: che soddisfazione!

Pecorino di Monte Poro Dop: che soddisfazione!

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“La notizia della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale da parte dell’Ue della registrazione del marchio Dop (Denominazione d’Origine Protetta) del pecorino del Monte Poro ci riempie d’orgoglio e soprattutto di speranza in questo momento particolarmente difficile che stiamo tutti attraversando”. (https://mediterraneinews.it/2020/07/07/al-pecorino-del-poro-riconosciuto-il-marchio-dop)

Ad affermarlo l’assessore comunale di Joppolo, Ambrogio Scaramozzino.

“I nostri allevatori e produttori di pecorino – dichiara – hanno dimostrato a tutti che quando c’è determinazione, tenacia e cooperazione i risultati si ottengono. Questo riconoscimento per l’apprezzatissimo formaggio pecorino del Monte Poro rappresenta una sorta di riscatto per l’intero territorio, la giusta ricompensa ai sacrifici dei tanti allevatori e alle maestranze dei caseifici insistenti nel nostro promontorio. L’amministrazione comunale di Joppolo ha da sempre puntato e creduto sulla valorizzazione di questo prodotto già nel 2007 l’allora giunta comunale guidata dal sindaco Salvatore Vecchio aveva istituito il marchio DE.CO. (Denominazione Comunale) di cui faceva parte, oltre alla ricotta e all’agnello, anche il pecorino di Monte Poro attenzione questa verso questo prodotto che continuerà nel futuro”.

Grande soddisfazione anche per la Cia Agricoltori italiani Calabria Sud .

“Il riconoscimento del marchio D.O.P. – afferma il vice presidente Nicola Monteleone – ci  riempie di orgoglio, già Cia Vibo Valentia che, attraverso l’allora presidente nonché membro del C.d.A della Camera di Commercio di Vibo Valentia, Domenico Petrolo, ha promosso ed avviato l’idea progettuale presentandola all’Ente Camerale evidenziando che questo prodotto per le sue peculiarità organolettiche e l’identità territoriale meritava di essere preservato; Camera di Commercio a cui va il plauso di aver accolto e portato avanti l’idea progettuale.
Cia – Agricoltori Italiani ha promosso e sostenuto la costituzione del Consorzio per la Tutela del Pecorino del Monte Poro, seguendo tutte le fasi dell’iter burocratico per il riconoscimento del marchio DOP, difendendo l’area geografica tipica del pecorino del Monte Poro e la lavorazione del latte crudo, cosi come previsto dal disciplinare di produzione, tutto ciò al fine di tutelare il sacrificio dei pastori del Poro che, da data immemorabile, preservano le peculiarità di questo prodotto, anche quando altri avrebbero voluto allargarla alle province di Catanzaro e Reggio Calabria. Un ringraziamento va a quelle organizzazioni agricole che hanno condiviso e sostenuto a livello regionale e ministeriale con Cia – Agricoltori Italiani il contenuto del disciplinare di produzione, in particolare nella parte riguardante l’identificazione dell’area di produzione che ricade esclusivamente nella Provincia di Vibo Valentia e la metodologia di lavorazione del latte crudo. Gli uffici Cia – Agricoltori Italiani di Bruxelles che hanno seguito l’iter passo dopo passo, unitamente all’Ufficio qualità della Cia Nazionale, da alcuni giorni ci avevano informato che la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea della registrazione era ormai imminente.
Oggi finalmente, dopo una lunga maratona, si è giunti al traguardo. Questo prodotto prezioso detto anche “l’oro del Poro” racchiude storia e tradizioni millenarie, i profumi di essenze uniche della macchia mediterranea prodotti dagli ecotipi dei pascoli spontanei che crescono sulle colline del Monteporo, si affacciano sulla Costa degli Dei e assorbono la brezza marina: oltre ad essere un eccellente alimento può essere considerato anche cibo dell’anima. Un riconoscimento importante per la Provincia di Vibo Valentia per la valorizzazione del suo territorio e del settore ovino, un prodotto di eccellenza che deve apportare un maggior reddito agli allevatori. L’area geografica è situata tra il Golfo di Lamezia e la piana di Gioia Tauro, il territorio di produzione è delimitato a nord dalla Piana dell’Angitola, a sud dalla piana di Rosarno, ad ovest dal crinale appenninico delle Serre catanzaresi. La zona di allevamento degli ovini, di produzione e di stagionatura del “Pecorino del Monte Poro” è compresa nel territorio dei comuni appartenenti al comprensorio del Monte Poro: Joppolo, Spilinga, Zungri, Rombiolo, Nicotera, Limbadi, Zaccanopoli, Drapia, Filandari, Briatico, Ricadi, Maierato, Mileto, San Calogero, Parghelia, Pizzo Calabro, Stefanaconi, Filogaso, Tropea, San Costantino Calabro, San Gregorio d’Ippona, Sant’Onofrio, Vibo Valentia, Zambrone, Cessaniti, Ionadi, Francica”.

“Oggi non nascondiamo la grandissima soddisfazione per l’ottenimento del prestigioso riconoscimento, ma non dimentichiamo però neppure le fatiche, le difficoltà e gli sforzi fatti per cogliere l’obiettivo”.

Ad affermarlo è Antonello Monteleone, in qualità di presidente del Consorzio voluto e creato per dare dignità sul panorama nazionale ed internazionale ad una produzione apprezzata da tempo e divenuta uno degli ambasciatori di qualità ed eccellenza del nostro territorio.

“E’ un risultato degli allevatori e di tutto il territorio – dichiara – ed in particolare dei 27 Comuni (ricordiamo infatti che la zona di allevamento degli ovini nonché di produzione e stagionatura del «Pecorino del Monte Poro» è rappresentata esclusivamente dal territorio dei seguenti comuni della provincia di Vibo Valentia, tutti appartenenti al comprensorio del Monte Poro: Joppolo, Spilinga, Zungri, Rombiolo, Nicotera, Limbadi, Zaccanopoli, Drapia, Filandari, Briatico, Ricadi, Maierato, Mileto, San Calogero, Parghelia, Pizzo Calabro, Stefanaconi, Filogaso, Tropea, San Costantino Calabro, San Gregorio d’Ippona, Sant’Onofrio, Vibo Valentia, Zambrone, Cessaniti, Ionadi e Francica) che costituiscono le aree del Comprensorio di Monte Poro individuate come le uniche in cui possano essere ammessi l’allevamento e trasformazione della materia prima, lo squisito latte ovino inimitabile per specifiche qualità e caratteristiche, da cui nasce il Pecorino più buono d’Italia”.

“Il riconoscimento di questa DOP – affermano ancora all’unisono il presidente  Monteleone ed il vicepresidente Vincenzo Vinci – restituisce agli attuali 18 operatori che aderiscono al Consorzio, suddivisi tra allevatori e trasformatori, uno strumento potente e che deve essere utilizzato al meglio per valorizzare il prodotto e per promuoverlo sui mercati nazionali ed internazionali con maggiore forza ed incisività. Un marchio che dovrà adesso conquistare le tavole internazionali con il supporto della Camera di Commercio e delle Associazioni di Categoria ritagliandosi una nuova nicchia di mercato in cui allocarsi per qualità, tracciabilità, sostenibilità ed il rispetto del rigido disciplinare di produzione. Desideriamo esprimere infine un sentito ringraziamento a nome di tutto il Consorzio al Presidente della Camera di Commercio Sebastiano Caffo ed al suo Staff, in particolare alla Dott.ssa Ornella Ortona, per il meticoloso lavoro svolto a nostro sostegno e per tutto quello che ancora sarà chiamato a fare per dare impulso e sostegno ad una creatura dal carattere forte e deciso, ma ancora troppo giovane per affrontare i mercati senza adeguati strumenti”.

Per Confindustria Vibo Valentia l’ottenimento del marchio di qualità DOP “Pecorino del Monte Poro” dimostra che se il territorio mette in campo le sue migliori forze ed energie i risultati si ottengono.
Confindustria Vibo Valentia esprime grande apprezzamento per il prestigioso riconoscimento ottenuto dal Consorzio nato da una felice intuizione di alcuni produttori e allevatori ed accompagnato sino al risultato dalla Camera di Commercio che sin dall’inizio ha creduto fortemente in un progetto che valorizza non solo una produzione di eccellenza ma innesca anche un processo virtuoso per l’itera filiera ed il territorio vibonese.
“Al presidente Monteleone ed al vice presidente del Consorzio, Vinci – si legge in una nota – vanno i complimenti di tutto il Consiglio Direttivo per aver operato in piena sintonia nel lungo percorso teso al raggiungimento dell’obiettivo e per aver saputo governare con l’insostituibile supporto del presidente Caffo tutti i passaggi necessari a cogliere il risultato. Una prova superata che ci auguriamo possa innescare nuovi processi di crescita e stimolare eventi analoghi anche per altre produzioni di eccellenza che il nostro territorio offre. La sfida della qualità, la valorizzazione delle tradizioni e della cultura del cibo riteniamo siano i principali “driver” che consentono ai sistemi territoriali di diventare realmente attrattivi. In Confindustria abbiamo da tempo avviato collaborazioni tra il mondo dell’accoglienza turistica e quello della enogastronomia potendo contare da un canto su meravigliose strutture turistiche allocate in una delle più bello coste del Paese e dall’altro ritenendo “le emozioni” forti del paniere di prodotti tipici che questo fazzoletto di terra può regalare al visitatore, centrali in ogni strategia di comunicazione. Il coinvolgimento delle imprese per il tramite delle associazioni di categoria nell’individuare e cogliere gli obiettivi di crescita rilancia ancor di più, in questa difficilissima fase, il tema della vera competizione che siamo tenuti ad affrontare, quella della collaborazione e della sinergia tra enti, istituzioni, imprese e politica. Risultati come questi non possono rimanere casi seppur pregiati, ma isolati e sporadici. È tempo di definire insieme una strategia e offrire le nostre migliori risorse ed intelligenze per giungere all’obiettivo della nascita di una nuova dimensione territoriale, fatta di imprese, di saperi, di lavoro e di passione per quello che facciamo”.

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