Gioia Tauro: timide speranze per l’Ospedale Giovanni XXIII

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I consiglieri Daniela Richichi di InnovaGioia, Francesca Frachea  Nicola Pulimeni di  Fratelli D’Italia; affermano:<<Dopo la riapertura del laboratorio analisi e di quello radiologico, nel nostro ospedale torna operativo lo sportello Cup, che consentirà agli utenti la prenotazione e l’effettuazione degli esami all’interno del presidio stesso.

Vengono, così, evitati ai cittadini inopportuni spostamenti presso il Cup di Palmi o di Rosarno, ai quali bisognava rivolgersi per l’autorizzazione delle impegnative, e si assicura, inoltre, la gratuità delle prestazioni ai pazienti in regime di esenzione, che prima erano costretti, il più delle volte, a pagare di tasca propria a causa del rapido esaurimento dei budget dei privati convenzionati>>.

I Consiglieri continuano:<<Vengono, quindi, restituiti ai gioiesi e a tutti i cittadini della Piana dei servizi sanitari essenziali, sospesi dopo l’improvvisa chiusura dell’ufficio Cup, per carenza di personale, e quella dei laboratori, per la conversione del nosocomio in centro Covid.

Il nostro incessante impegno per la ripresa del Giovanni XXIII e per il ripristino di un’offerta sanitaria pubblica che sia, almeno, dignitosa inizia, quindi, a dare i primi frutti.

Siamo fermamente convinti che il graduale smembramento dell’ospedale sia avvenuto per la cecità di molti manager sanitari e di alcuni politici del passato e del presente, che hanno svenduto il nostro diritto alla salute nel miraggio di una celere costruzione dell’ospedale unico.

Purtroppo, i malati non possono attendere i tempi biblici necessari per la realizzazione di tale opera>>.

Infine i Consiglieri concludono:<<Riteniamo più sensato adoperarsi affinché, nelle more, vengano potenziate le strutture già esistenti, soprattutto quelle come la nostra, che vanta una posizione nevralgica per un territorio esteso come quello della Piana, anziché privare l’intera popolazione pianigiana di ogni servizio sanitario nella prospettiva di un policlinico di cui ancora non s’intravede l’inizio dei lavori, figuriamoci la fine.

Ovviamente, il cammino è ancora lungo, ma noi continueremo a percorrerlo accanto al Governatore Occhiuto e alla dottoressa Di Furia, che si stanno prodigando, nonostante le enormi difficoltà della drammatica situazione sanitaria che hanno ereditato, per garantire il funzionamento del nostro presidio>>.

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