Mercoledì 4 gennaio 2023 alle ore 17 al Royal – il salotto culturale di Cosenza – il terzo appuntamento con la storia di un personaggio tutto da scoprire: Giovan Battista De Micheli

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Mercoledì 4 gennaio 2023, alle ore 17, nella sala Telesio dell’hotel Royal (il salotto culturale di Cosenza) si terrà il terzo appuntamento letterario, in cui verrà presentato il saggio storico di Nicola Bruno, Giovan Battista De Micheli. Tra cuore, penna e spada (1755-1807), pubblicato lo scorso agosto dalla casa editrice Progetto 2000 di Cosenza.

All’incontro porteranno i loro saluti: il sindaco di Cosenza Franz Caruso e il direttore dell’Archivio di Stato di Cosenza Antonio Orsino. Quattro gli interventi previsti: Antonello Savaglio della deputazione di Storia patria della Calabria, Bianca Rende consigliere comunale di Cosenza, lo psicologo Gaetano Marchese e il presidente dell’Accademia Cosentina Antonio d’Elia.

La parte musicale, affidata alla classe di canto dell’Accademia “F.S. Salfi” prevede alcune canzoni di musica leggera e della tradizione natalizia, con la partecipazione di Agnese De Luca, Paola Capolei, Francesca Olia, Alice Petrassi, Angelica Carelli, gli allievi sono diretti dai maestri Silvana Gaeta e Francesca Olia.

Il coordinamento della serata è di Demetrio Guzzardi, editore cosentino e patron della rassegna, l’intervento concluso sarà dell’autore del saggio Nicola Bruno, avvocato cassazionista e giornalista pubblicista.

IL PERSONAGGIO DEL LIBRO

Giovan Battista De Micheli, di nobili origini, era nato a Longobardi, il 22 maggio 1755. Compiuti gli studi giuridici, sposò, nel 1788, la cugina Angela Pizzini e dal loro matrimonio nacquero dieci figli. Nel 1799, tra i più fedeli seguaci del cardinale Fabrizio Ruffo, fu membro della Giunta di Stato e del Tribunale Supremo dell’Armata; poi uditore di Catanzaro. Protagonista nel 1806 della guerra d’insurrezione calabrese, fu nominato vice preside e caporuota dell’Udienza provinciale di Cosenza nonché formatore dei corpi militari. Da gennaio 1807 fu preside «pel re Ferdinando». Il 12 febbraio 1807 (mercoledì delle ceneri) fu ucciso, a soli 52 anni, nel castello di Fiumefreddo Bruzio. Dopo la sua morte la resistenza antifrancese dei calabresi degenerò in mero brigantaggio.

DALLA NOTA EDITORIALE DI DEMETRIO GUZZARDI

Quando l’avv. Nicola Bruno ha fatto recapitare alla nostra casa editrice il suo accurato e documentatissimo studio su Giovan Battista De Micheli, un personaggio nato nel 1755 e morto nel 1807, l’abbiamo subito messo in lavorazione, ritenendo il testo degno di essere immesso nei più ampi circuiti della conoscenza.
Poco e male si sa del protagonista di questo saggio. Dopo oltre 200 anni persistono troppi pregiudizi, che definirei post-risorgimentali, sui Borboni, sull’impresa di riconquista del Regno da parte del cardinale Fabrizio Ruffo, ma soprattutto vige ancora oggi un’incomprensibile nebbia che ha avvolto gli anni della conquista (a quale tragico prezzo per il Sud) dei napoleonici.
Credo che sia davvero un guaio, che non aiuti a capire bene l’appena ieri, quando le vicende storiche sono scritte e poi lette con gli occhiali deformanti della sola propaganda, senza alcun discernimento. La storia è il cammino delle idee di uomini e donne che vivono in un determinato territorio con verità e impegno. Il saggio di Nicola Bruno ha un approccio metodologico di tutto rispetto: indaga, ricostruisce e poi con il suo scritto ci presenta il frutto maturo del suo lavoro, senza infingimenti o tifoserie di parte. In queste pagine, dove parlano innanzitutto i documenti, molti dei quali inediti, le vicende storiche che alcuni definiscono locali, diventano la grande storia da stampare anche sui manuali scolastici.

 

 

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