Mare inquinato a Nicotera. Foto satellitare svela lo sversamento di fogna comunale nel fosso San Giovanni Mare inquinato a Nicotera. Foto satellitare svela lo sversamento di fogna comunale nel fosso San Giovanni

Mare inquinato a Nicotera. Foto satellitare svela lo sversamento di fogna comunale nel fosso San Giovanni

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Dalle inchieste di questa estate da parte di MediterraneiNews, relative all’inquinamento del mare, si è dimostrato che viene provocato tramite la condotta comunale fognaria che sversa in ben 12 punti lungo il litorale, la pineta e i torrenti che vanno amare. E’ emerso che a inquinare il mare è stato principalmente il fosso San Giovanni dove si convogliano altri torrenti e rigagnoli che portano inquinanti fognari e agricoli.

Il Mesima e il torrente Vena, che sfociano insieme in mare lato San Ferdinando, sono stati puliti e limpidi per tutta l’estate con anche una operazione di bioattivazione che ha bonificato e monitorato di continuo le acque prima della foce, a circa 500 metri all’interno, ben oltre il ponte sul fiume sulla provinciale per San Ferdinando. L’intervento di bioattivazione è stato eseguito dalla Wet Stone srl, ed è stato interamente finanziato dalla Regione Calabria tramite il Comune di San Ferdinando che effettua ogni anno tale bonifica, sin dal 2018.

Il fosso San Giovanni sfocia nel centro della spiaggia di Nicotera e abbiamo documentato in estate, diversi sversamenti di fogna provenienti dalla condotta comunale di Nicotera con grave danno ambientale e grave responsabilità per l’inquinamento marino.

Una foto satellitare rilevata il 7 maggio 2023 (vedi in alto a sinistra 5/2023) dimostra quanto da noi sostenuto in merito all’inquinamento del San Giovanni che, seppur ingannevolmente appare sbarrato alla foce del mare, in foto si documenta la fogna che entra in mare mantenendo la colorazione identica di quella stagnante all’interno del fosso, passando attraverso i pochi metri di sabbia senza alcun filtro, immettendo il 100% dei veleni e degli inquinanti in mare distribuendosi, per via delle correnti, lungo la battigia del litorale sui lati sia destro che sinistro dalla foce, divenendo il nutrimento continuo per la fioritura algale che tanto danno ha provocato al turismo e ai bagnanti, questa estate in particolare.

Come potete osservare  in foto, lo stesso colore intenso di inquinanti dentro il Fosso San Giovanni, lo trovate esattamente nel mare alla foce, (cerchiato in rosso) spargendosi lungo il litorale, mantenendo lo stesso colore scuro pieno di veleni per centinaia di metri lungo la battigia.

Difronte a tale evidenza di un documento inconfutabile, la responsabilità del Comune di Nicotera è piena e totale. Con la salute dei cittadini non si scherza e non si dicono bugie per sviare l’attenzione, nel tentativo di pararsi la botta giudiziaria e penale che inchiodano alle dirette responsabilità.

Abbiamo documentato con foto e video ed anche con una relazione della Guardia Costiera, che già a fine aprile 2023 il Comune sversava fognatura proveniente dall’ex depuratore di Nicotera Marina attraverso un tubo ben camuffato che butta la fogna non depurata nel Fosso San Giovanni. Stesso sversamento lo abbiamo documentato e filmato in diretta Facebook nel mese di agosto con un odore nauseabondo per tutta l’estate, sversando pian piano tutta la porcheria nel tratto di mare antistante.

Dopo le analisi effettuate dall’Arpacal ai primi di maggio 2023, su indagine della Guardia Costiera, relativi allo sversamento che avevamo documentato a fine aprile, le acque in quel tratto sono risultate inquinate obbligando il Comune di Nicotera ad emettere un divieto di balneazione, adottato con ordinanza sindacale n. 5991 del 25.05.2023, interessando anche il tratto della Praicciola, subito dopo la scogliera, per fognatura proveniente solo dal torrente Tuccina, nel territorio di Nicotera, dove a monte insistono le frazioni Preitoni e Comerconi. Quindi, per quanto documentato e non per “fantasia”, si tratta fondamentalmente di fogna e altri inquinanti che si sversano in mare, provenienti dal Comune di Nicotera e non dagli altri comuni costieri.

Difronte a tali inconfutabili evidenze e realtà, come dimostra l’Ordinanza confessoria di non balneabilità, i responsabili rimangono inchiodati alle loro malefatte, in attesa di provvedimenti da parte dell’autorità giudiziaria, che non potranno tardare a venire, stante le relazioni della Guardia Costiera e dei Carabinieri.

https://www.youtube.com/watch?v=s0qwst9SF0Y

 

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