La Russia ha invaso l’Ucraina. Europa e USA condannano l’attacco e minacciano un intervento armato. La guerra e il pericolo nucleare da questa notte sono una realtà.
Anche Reggio Calabria si mobilita per “Ucraina: torni un grande movimento per la pace”, l’appello lanciato dalla segreteria nazionale ANPI per esortare le piazza pacifiste ed antimilitariste italiane. Infatti, lunedì 28 febbraio, dalle 16:30 alle 18:30 in piazza Italia, le articolazioni reggine di ANPI, ARCI, Legambiente, NUDM, Equosud, Agedo, Il Cuore di Medea e Rete 25 NOVEMBRE e ARCIGAY hanno organizzato e daranno vita ad un presidio
PER CONDANNARE
un atto di guerra che nega il principio dell’autodeterminazione dei popoli
fa precipitare l’Europa sull’orlo di un conflitto globale
impone una logica imperiale che contrasta col nuovo mondo multipolare
porta lutti, devastazioni e la fuga di decine di migliaia di civili
PER CHIEDERE
che non si avvii una ulteriore escalation militare come reazione all’invasione
che si lavori per l’immediato cessate il fuoco riaprendo un canale diplomatico
che l’Italia rimanga fuori da ogni operazione bellica nel pieno rispetto dell’art. 11 della Costituzione
che l’Unione Europea affermi la sua vera forza con la capacità di proporsi come messaggero di pace e collaborazione fra i popoli
che la Russia, gli Stati Uniti d’America e la Nato ripensino criticamente ad una politica che negli ultimi 15 anni ha determinato crescenti tensioni e incomprensioni
che si avvii una trattativa sotto l’egida dell’ONU, che deve tornare ad esercitare un ruolo centrale e autorevole nelle mediazioni internazionali
che si esca una volta per tutte dal “ricatto dell’energia” utilizzato come arma di guerra, con nuove politiche energetiche che puntino sulle fonti rinnovabili e sul risparmio
PER FARE APPELLO
a tutti i cittadini, alle forze sociali e politiche per una immediata e grande mobilitazione unitaria, perché torni un grande e diffuso movimento per la PACE, per il ritiro delle forze armate russe dall’Ucraina e contro l’irresponsabile corsa al riarmo
al Governo italiano perché rispetti l’inviolabile obbligo costituzionale: “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.” L’Italia deve svolgere un ruolo di distensione delle tensioni internazionali in atto, attraverso gli strumenti della diplomazia e del negoziato, rafforzando il suo ruolo di ambasciatrice di pace nel mondo.