Commissariato l’Ordine di Malta. Il Papa indaga sulle epurazioni

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Papa Francesco, nella sua sollecitudine per il Sovrano Militare Ordine di Malta — “Ordine religioso laicale” (cfr. Carta Costituzionale art. l par. 1), che ha, tra i suoi fini, quello del “servizio alla Fede e al Santo Padre” — ha disposto la costituzione di un gruppo di cinque autorevoli membri con l’incarico di raccogliere elementi atti ad informare compiutamente e in tempi brevi la Santa Sede in merito alla vicenda che ha recentemente interessato il Gran Cancelliere dell’Ordine, Sig. Albrecht Freiherr von Boeselager. Lo riferisce la Sala Stampa vaticana. Il suddetto gruppo è composto da: S.E. Mons. Silvano M. Tomasi, CS; Rev.do P. Gianfranco Ghirlanda, SJ; Avv. Jacques de Liedekerke; Sig. Marc Odendall; Sig. Marwan Sehnaoui. in Vaticano il caso dell’ex Gran Cancelliere, accusato di aver chiuso gli occhi sulla distribuzione di preservativi negli ospedali dell’Ordine in Africa

Un altro scontro scuote la Chiesa. Questa volta il campo di gioco è l’Ordine di Malta, pluri-centenario ordine cavalleresco dipendente dal Vaticano.

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Nei giorni scorsi è trapelata la notizia delle dimissioni (forzate) del Gran Cancelliere Albrecht Freiherr von Boeselager il quale avrebbe chiuso gli occhi sulla distribuzione di preservativi negli ospedali dell’Ordine (SMOM) in Africa. Epurazione che non è piaciuta a Papa Francesco, tanto da spingerlo a commissariare i Cavalieri di Malta.

Le dimissioni del Gran Cancelliere

L’accusa contro l’ex Gran Cancelliere è grave, soprattutto in un Ordine così radicato nella dottrina della Chiesa. Un tradimento dei valori cristiani. A sostenere l’epurazione di Albrecht Freiherr von Boeselager sarebbe stato il cardinale Leonard Burke, uno dei quattro firmatari dei “dubia” contro l’esortazione apostolica del papa, capofila dei tradizionalisti e patrono dell’Ordine. La spiegazione di quanto successo è stata messa nera su bianco in una nota dall’ufficio stampa dello SMOM. Si parla di una “situazione estremamemente grave e insostenibile” per la vicenda dei preservativi che ha portato ad una epurazione storica e clamorosa.

Il Gran Maestro frà Matthew Festing e Burke avevano chiesto a Boeselager di dimettersi. Ma lui ha rifiutato. Allora, si legge nella nota, “il Gran Maestro non ha avuto altra scelta che ordinargli, alla presenza del Gran Commendatore e del Cardinale Patrono, in base alla promessa di obbedienza, di dimettersi”. Boeselager ha rifiutato nuovamente. Così la maggior parte dei membri dell’Ordine hanno avviato un procedimento disciplinare per sospendere Boeselager dall’Ordine, “e quindi da tutte le cariche all’interno dell’Ordine stesso”. Le motivazioni riguardano appunto le mancanze sui preservativi, “problemi accaduti durante il mandato di Boeselager come Grande Ospedaliere dell’Ordine di Malta, e il successivo occultamento di questi problemi al Gran Magistero, come dimostrato in un rapporto commissionato dal Gran Maestro l’anno scorso”.

La decisione di Papa Francesco

Le modalità delle dimissioni non sono da sottovalutare. Per un membro disobbedire al Gran Maestro è “deplorevole”, perché “rifiutare un ordine significa disconoscere la spiritualità e le leggi dell’Ordine, il suo superiore religioso e sovrano, e il rappresentante del Santo Padre presso l’Ordine (Burke, NdR)”. L’epurazione ha provocato una rivolta nell’ala Liberal-progressista dell’Ordine, quella sostenuta da Papa Francesco. Forse anche per questo Bergoglio ha deciso di commissariare l’Ordine con la costituzione di “un gruppo di cinque autorevoli membri con l’incarico di raccogliere elementi atti ad informare compiutamente e in tempi brevi la Santa Sede in merito alla vicenda”. “Il gruppo – ha reso noto il portavoce vaticano Greg Burke – è composto da monsignor Silvano M. Tomasi, dai giuristi padre Gianfranco Ghirlanda e Jacques de Liedekerke e dai siognori Marc Odendalle Marwan Sehnaoui”. Una nuova puntata dello scontro tra il Papa e i tradizionalisti che sembra in procinto di esplodere.

Fonte : il Giornale,  Gio, 22/12/2016 

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