Con l’elezione di Umberto Salatino riparte a Lamezia l’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti. Una presenza attiva su tutto il territorio diocesano.

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Sul territorio lametino, che storicamente è un luogo rappresentativo per la nascita di imprese importanti nei vari ambiti dell’economia, protagoniste dello sviluppo calabrese, si rinnova e riparte l’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti.

A guidarla per i prossimi quattro anni sarà Umberto Salatino, già funzionario della Regione Calabria.

Il direttivo sarà composto da Alfredo Saladini, Antonello di Cello, Salvatore Vumbaca, Piero Renda, Angela De Fazio e Pino Campisi.

Accompagnatore spirituale sarà don Fabio Stanizzo, il quale ha sempre guardato all’UCID come presenza e possibilità di crescita spirituale, umana e territoriale, a partire dal Festival della Dottrina Sociale.

Nei giorni scorsi vi è stato il primo incontro con S.E. Mons. Schillaci, Vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, che ha condiviso e incoraggiato la ripartenza dell’UCID a Lamezia, in quanto propositiva e concreta per il bene comune.

L’idea di base da cui ripartire è l’affermazione dei valori che stanno nella Dottrina Sociale della Chiesa.

L’UCID ha una lunghissima storia di impegno, poiché la sua nascita risale al 1947 e tutta protesa alla ricostruzione del Paese.

Anche secondo Salatino “è necessario un impegno straordinario delle forze sociali ed economiche per ricostruire nuove condizioni e uscire dalla difficilissima crisi pandemica e post-pandemica. La presenza dell’UCID per confrontarsi in città e nel comprensorio e rilanciare azioni mirate allo sviluppo. Pensare adeguate politiche di inclusione e protezione sociale, di cui l’Associazione dovrà frasi carico, trovando vie di costruzione di comunità nei diversi livelli della vita sociale”.

La condizione vincente è il coinvolgimento di imprenditori e classe dirigente in un confronto propositivo finalizzato al raggiungimento delle nuove opportunità di sviluppo locale e regionale.

Pino Campisi, responsabile economia e lavoro dell’UCID lametina, sostiene che “l’Associazione, per il ruolo che ricopre nel sistema delle imprese, deve essere in uscita, incontrare e coinvolgere gli imprenditori sui nuovi modelli di sviluppo territoriale, capire le nuove necessità in merito alla formazione, alle competenze e all’innovazione. Tutto questo per iniziare a ridurre la forte perdita di occupazione. Contribuire, in buona sostanza, a far uscire la Calabria dalla condizione di marginalità sociale ed economica. D’altra parte la situazione drammatica di povertà assoluta in cui sono cadute famiglie e singoli soggetti in Italia sta diventando emergenza sociale e dunque a questa chiamata non si potrà rispondere solo con le formule classiche delle reti di sicurezza temporanee, pur necessarie, bisogna che si risponda con la creazione di nuove imprese e nuove occasioni di lavoro”.

Intanto, le istituzioni preposte devono trovare soluzioni più adeguate. Famiglia e lavoro devono camminare insieme, altrimenti crolla il sistema, persino delle garanzie costituzionali della solidarietà e della sussidiarietà dello Stato e delle istituzioni regionali.

Con due milioni di famiglie in povertà assoluta e 5,6 milioni di individui, vi è un allarme sociale altissimo.

Per Francesco Augurusa, segretario regionale dell’UCID, “bisogna ripensare a svolgere una parte di intervento attivo-propulsivo di orientamento per creare nuove condizioni di crescita, attraverso anche un confronto che dovrà avvenire a livello regionale. Insomma, pensare una strategia idonea ai bisogni, puntare sulla centralità della persona. Necessita una scelta ambiziosa di modernizzazione economica e sociale, sostenibile e inclusiva che vada in direzione del  sistema sociale europeo”.

Infine, secondo l’UCID lametina, “anche in Calabria bisognerà attivare investimenti in competenze, apprendimento permanente e formazione, preparando il necessario ricambio generazionale. Questo potrà avvenire solo attraverso il coinvolgimento di imprenditori e innovatori sociali”.

 

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