Limbadi, i beni confiscati hanno un nuovo gestore

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università antimafia
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I beni confiscati alla criminalità organizzata hanno trovato un gestore. Alla scadenza dell’avviso emanato dal Comune, sul tavolo del responsabile dell’area tecnica, Francesco Mazzitelli, sono arrivate due buste contenenti la richiesta per l’affidamento in gestione del patrimonio sottratto alla disponibilità della ‘ndrangheta. A inoltrarle sono state l’ organizzazione di volontariato “San Benedetto Abate” con sede a Cetraro e che opera in stretto contatto con don Ennio Stamile coordinatore di Libera per la Calabria, nonchè l’ Associazione “Unity and Frienship” con sede in Campania. Successivamente, la commissione composta da Francesco Mazzitelli, Giuseppe Craveli e Salvatore Soldano, ha proceduto all’apertura delle buste e, verificata la regolarità della documentazione allegata, ha assegnato alla “San Benedetto Abate” 78 punti e alla “Unity and Friendship” 38.

don ennio stamile
don ennio stamile

Sulla scorta di tali risultati, sarà, con ogni probabilità, la prima a gestire un patrimonio costituito da una villa di 750mq ubicata in località “Santa”, un fabbricato di 645mq adibito a residence in località “Giardino”, un laboratorio di 139mq sempre il località “Giardino”, un terreno agricolo con fabbricato in località “Petti di Razza” con un’estensione pari a 61milamq e, infine, un altro appezzamento di terreno sito in contrada “Gurnera” di 37mila mq. In verità, i timori che l’avviso andasse nuovamente deserto non erano pochi. In prima battuta, infatti, nel novembre 2018 il bando emanato dalla commissione straordinaria (Antonio Reppucci, Francesco Battaglia, Emma Caprino) non aveva registrato partecipanti per cui ne era stato pubblicato un altro con scadenza fissata al 4 febbraio scorso e, poi, prorogata al 4 marzo. Questa volta l’obiettivo è stato raggiunto almeno per quanto riguarda l’affidamento in gestione dei beni. Ora c’è solo da capire quali sono i progetti che la “San Benedetto Abate” intende portare avanti. Atteso che la stessa fa capo a don Ennio Stamile, si potrebbe pensare al mantenimento in vita e al rilancio del progetto dell’università dell’antimafia. Ma questa è solo un’ipotesi non supportata da alcun elemento concreto.

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