L’Arpacal ripete i prelievi dopo 24 ore: le acque di Tropea e Ricadi perfettamente balneabili

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Le analisi suppletive effettuate dall’Arpacal danno esito favorevole e le acque marine di Tropea e Ricadi tornano balneabili. Via, di conseguenza, i divieti di balneazione conficcati sulle spiagge tropeane della Madonna dell’Isola e del lido “Le roccette”, nonché quelli posti a ridosso della foce del torrente Ruffa in territorio ricadese. La nota dell’Agenzia regionale, pervenuta nel pomeriggio di ieri, pone fine ad una situazione di disagio che, per i pochi giorni che è durata, ha creato danni notevoli all’immagine della costa tirrenica vibonese già meta delle prime ondate di vacanzieri. Tutto lascia pensare che già stamattina la commissione straordinaria che gestisce l’ente comunale tropeano provvederà a revocare la precedente ordinanza recante i divieti balneazione.

Ha già provveduto a tale incombenza, invece, il sindaco di Ricadi Giulia Russo. Nella mattinata di ieri aveva emanato l’ordinanza per bloccare la balneazione a Torre Ruffa e nel pomeriggio l’ha immediatamente annullata restituendo agli operatori turistici e commerciali, nonché a residenti e turisti, l’abituale serenità. Nella nota trasmessa ai Comuni di Tropea e Ricadi il dipartimento Arpacal di Vibo Valentia invita le amministrazioni <a prestare attenzione a quanto disposto dalla normativa di settore (D. Lgs. 116/08) in tema di “misure di gestione in circostanze eccezionali”>. Come dire: di fronte ai dati comunicati dall’Arpacal, se negativi, bisogna agire con la massima tempestività. In realtà, i fatti sembrerebbero dare ragione a operatori commerciali e turistici, nonché agli amministratori ricadesi e a Legambiente che non avevano esitato a manifestare forti perplessità di fronte ai prelievi effettuati dall’Arpacal all’indomani di un forte temporale che aveva ingrossato il corso dei torrenti portando a mare un po’ di tutto.

I risultati dei campionamenti effettuati 24 ore dopo hanno, infatti, subito smentito quelli precedenti. La nota dell’Arpacal nulla dice, invece, sul punto di non conformità riguardante Nicotera o meglio la foce del Mesima. E non poteva dire nulla perché il divieto di balneazione nelle vicinanze dei fiumi è permanente. E se il punto in cui i parametri sono oltre i limiti è posto sotto i 200 metri dal Mesima, l’Agenzia sbaglia a chiamare in causa Nicotera. L’arenile a ridosso del Mesima, infatti, risulta appartenere al comune di Rosarno. Sarebbe il caso, una volta per tutte, che se ne prendesse atto. Argomento questo che, comunque, è all’attenzione della commissione straordinaria.

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